Come definiresti la tua identità di designer e in che modo sei arrivato ad abbracciarla pienamente nel tuo lavoro?

Tutto parte dalla forma del tacco e dal suo equilibrio estetico che può sembrare squilibrato a prima vista. Si tratta di uno spirito di ribellione presente in ogni progetto, che vuole generare un senso di disagio e hanno una forte presenza, non solo da soli ma soprattutto quando le si indossa.


Quando vivevi a Londra, cosa ti ha colpito di più del lavoro di John Moore e della House of Beauty and Culture?

La loro originalità e il loro approccio artigianale. Vedevo un messaggio forte nelle loro creazioni, anche se loro non cercavano necessariamente di inserirne uno.

 

La mia identità come designer si esprime principalmente nella forma dei tacchi e nel loro equilibrio estetico, che a prima vista può sembrare sbilanciato. Questo riflette lo spirito di ribellione insito in ciascuna delle mie creazioni, capaci di trasmettere una sensazione di disagio ma anche una forte presenza, non solo come oggetti ma soprattutto quando vengono indossati.

Le scarpe sono solitamente una categoria molto tradizionale. Cosa significa per te "ortodossia" nelle calzature e perché è importante superarla?

Le scarpe sono strumenti che sostengono il nostro peso e ci aiutano a camminare. Inserire comfort e funzionalità in questi strumenti — per me, questa è l’ortodossia.


Le tue “scarpe con i denti” o i mocassini doppi sono molto fantasiosi. Come trovi l’equilibrio tra umorismo, inquietudine e indossabilità nei tuoi design surreali? E da dove arriva la tua ispirazione?

Anche nei design più surreali, la base tradizionale della calzatura resta fondamentale. Uso addizione e sottrazione a partire da quella base, e completo il progetto assemblando le parti come se fossero mattoncini LEGO. Dopo questo processo, le scarpe possono davvero essere indossate.

 

Il lavoro meticoloso e le tecniche tradizionali di calzoleria devono essere trasmessi come un’eredità per il futuro. Tuttavia, i designer devono anche avere il coraggio di pensare oltre i limiti della tradizione per raggiungere nuove competenze e risultati mai visti prima nel mondo della calzatura.

Il tuo lavoro mostra un profondo rispetto per la tradizione calzaturiera, ma è in continua evoluzione. Quali aspetti senti siano essenziali da preservare e quali invece devono essere reinventati?

La cura artigianale e le tecniche tradizionali devono essere tramandate. Ma i designer devono anche pensare fuori dagli schemi della calzatura classica per sviluppare competenze che nessuno ha mai avuto.

 

Ora che il tuo lavoro sta ottenendo attenzione internazionale e successo commerciale, come resti connesso allo spirito punk originale di Kids Love Gaite?

Non mi faccio distrarre dall’hype, continuo per la mia strada e continuo a creare le scarpe che voglio fare.